La Psicologia della Gestalt cerca di comprendere i fenomeni psicologici visualizzandole come insiemi organizzati e strutturati, piuttosto come la somma delle loro parti costitutive. Si dissocia così dallo strutturalismo (con la sua tendenza ad analizzare i processi mentali in sensazioni elementari) ed accentua concetti come proprietà emergenti, olismo e contesto.
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Applicazione della Gestalt
Negli anni ’30 e ’40 la Psicologia della Gestalt è stata applicata sulla percezione visiva da Max Wertheimer, Wolfgang Köhler e Kurt Koffka fondatori dei cosiddetti approcci gestalt sulla percezione della forma.
Il loro obiettivo era quello di indagare i processi globali ed olistici coinvolti nel percepire una forma standard nell’ambiente. In particolare, hanno cercato di spiegare come l’essere umano percepisca gruppi di oggetti come elemento d’insieme ed il modo in cui percepisca invece parti di oggetti, forme semplici e coerenti dotati di un preciso significato.
Inoltre, sostenevano che è impossibile comprendere l’esperienza percettiva componendola in un insieme di unità fisiche più semplici: tutto è diverso dalla somma delle parti.
La Percezione e l’Esperienza
La Percezione è il processo psichico che opera la sintesi dei dati sensoriali in forme dotate di significato. Gli assunti allo studio della percezione variano a seconda delle teorie e dei momenti storici. Le principali discipline che si sono occupate di percezione sono la psicologia, la medicina e la filosofia.
L’Esperienza, nella conoscenza è il momento in cui interviene la sensazione. Riguardo alla sensibilità interiore è la percezione intuitiva, immediata, di un sentimento o un’emozione. Nella filosofia della scienza è il fondamento delle osservazioni scientifiche basate sulle «sensate esperienze» e sulle «dimostrazioni necessarie». (fonte: Wikipedia)
Legge della Vicinanza
Gli oggetti che sono vicini l’uno all’altro ed appartenenti allo stesso contesto, tendono ad essere visti come un gruppo.
Legge della Somiglianza
Se gli elementi sono simili tra loro per colore, forma e dimensione verranno percepiti come un gruppo di elementi coesi.
Legge della Figura-Sfondo
Edgar Rubin, uno psicologo danese, fu il primo a studiare sistematicamente il fenomeno figura-sfondo.
Il fenomeno rende l’idea che nel percepire un campo visivo, alcuni oggetti assumono un ruolo di primo piano mentre altri passano in secondo piano. Il campo visivo viene così suddiviso in due parti principali ma non è possibile osservare sia la figura e lo sfondo nello stesso tempo.
Legge della Chiusura
Parti di un oggetto mancanti sono completati dalla percezione visiva in modo che appaia come un oggetto intero.
Legge del Destino Comune
Gli elementi appaiono come appartenenti in un insieme se, ad esempio, si muovono in sincronia differentemente da altri elementi.
Legge della Continuità di Direzione
Le linee tendono ad essere viste come continue secondo la direzione, anche se sono interrotte in più segmenti.
Legge della Pregnanza
Più un elemento è semplice e stabile, più appare d’impatto.
Legge dell’Esperienza Passata
Si tende a creare forme già viste dove ci sono solo semplici linee separate o interrotte
Conclusioni
Il cervello lega solo elementi in stretta relazione tra loro
L’approccio della Gestalt si può considerare una teoria bottom-up ossia, si parte dal basso (gli stimoli del cervello che influenzano la percezione) fino ad arrivare a processi cognitivi di ordine superiore.
Il designer combina segni visuali, simboli ed immagini in una gestalt visuale-verbale riconoscibile dal pubblico. Egli crea insieme messaggio e forma.
Bibliografia di riferimento
Soegaard, Mads (2015): Gestalt principles of form perception. In: Soegaard, Mads and Dam, Rikke Friis (eds.). “The Glossary of Human Computer Interaction”. Aarhus, Denmark: The Interaction Design Foundation.
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